Lettera di incarico alla vendita diretta: il rapporto incaricato alla vendita e azienda

L’incaricato alla vendita svolge un’attività per conto di un’azienda mandante che utilizza sempre una lettera di incarico per formalizzare il loro rapporto.

Attraverso questo documento si autorizza quindi l’incaricato ad esercitare una vera e propria attività di commercio, incentrata sulla promozione di prodotti (e/o servizi) e sulla raccolta di ordini di acquisto di altri consumatori privati.

Nella lettera di incarico i due firmatari si impegnano in un rapporto che solitamente non ha una forma di subordinazione ma che risulta essere in genere una collaborazione.

L’incaricato può dunque svolgere la sua attività in maniera autonoma e senza vincoli di orari.

Nella lettera di incarico si specifica inoltre che non c’è un’ area geografica in esclusiva prestabilita in cui operare, come succede ad esempio nei contratti di agenzia.

Il carattere occasionale dell’attività permette all’incaricato di non iscrivere partita IVA, rispettando però il limite di 5.000,00 Euro in un anno di provvigioni nette. In caso contrario, superato il tetto previsto del 78% di 6.410 euro di provvigioni annuali lorde, si dovrà effettuare l’iscrizione all’Agenzia delle Entrare come previsto dalla Legge n. 173/2005.

La lettera di incarico non prevede nessun obbligo di vendita o quantità minime di prodotti da vendere, quasi sempre è previsto invece l’acquisto di un kit dimostrativo da utilizzare come campionario.

Infine, quello che un incaricato alla vendita non può fare assolutamente è riscuotere i pagamenti o applicare autonomamente scontistiche non previste dall’azienda.

Questi sono quindi gli aspetti fondamentali che la lettera di incarico prevede per regolare i rapporti tra azienda ed incaricato alla vendita.

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